Questa sera alle 21.30 su Rai1 ha preso il via, dopo ben 30 mesi dalla fine delle riprese, la fiction Tutta la musica del cuore, con protagonista Francesca Cavallin nei panni di Angela Braschi, una giovane ispettrice del Ministero dell’Università e della Ricerca. Grazie a lei è caduta la testa di più di un “intoccabile”. Finché invece di una promozione si ritrova un nuovo incarico che sembra quasi un esilio: un piccolo Conservatorio della Puglia. Un incarico che, per lei, è la materializzazione di un incubo. La musica, infatti, è stata per molto tempo la sua vita per poi diventare la sua morte.
Nel piccolo Conservatorio di Musica di Montorso l’aspettano parecchie sorprese, come ad esempio Mattia Stefani (Johannes Brandrup), un professore di Esercitazioni Orchestrali un po’ eccentrico, che sta facendo il diavolo a quattro per salvare la scuola dalle grinfie di quello che lui considera un direttore disonesto. E’ lui che ha riempito di esposti il Ministero e saluta l’arrivo di Angela come una liberazione. Le presenta entusiasta sua figlia Marina (Laura Glavan), adolescente che lui ha allevato da solo dopo che la madre se n’è andata di casa con un altro uomo. E le presenta anche Bianca (Lucrezia Lante Della Rovere), insegnante di canto di Marina, una donna energica e affascinante che si comporta come se fosse molto “intima” di Mattia.
Sull’altra sponda invece c’è Marra (Antonio Stornaiolo), il direttore disonesto che fa di tutto per imbrogliare le carte e convincere Angela che Mattia è solo un pazzo esaltato. E ci sono i ragazzi, per i quali il Conservatorio è come una voce nel deserto, un faro nel buio di un sud splendente di bellezza ma vuoto di speranza e di prospettive. E poi c’è la musica. Ovunque, come un incubo che non finisce mai. La musica di Mattia che nell’orchestra degli allievi cerca di infondere la fiducia nella vita e in se stessi che sembra spenta in ogni altro luogo intorno. E la musica di Tano (giordano Franchetti), che dorme cinque ore per notte pur di riuscire a studiare il suo violino senza lasciare il liceo.
Tano vive appieno le contraddizioni della sua età, come la passione per Marina, con cui è fidanzato, e la contraddizione di un’amicizia profonda con Francesco (Fabrizio Traversa), figlio del faccendiere in odore di mafia Rocco Santopirro (Francesco Foti). Il giorno e la notte, il bianco e il nero, gli opposti apparentemente inconciliabili. Ma Tano, nonostante l’opposizione di suo padre Libero (Manrico Gammarota) che gli ha sempre vietato di frequentarlo, non rinuncerebbe a Francesco per nulla al mondo. Loro due, insieme a Marina, sono amici fin da piccolissimi, quando dicevano di essere come i tre moschettieri. E un’altra sorpresa per Angela è Vito (Matteo Basso), dodicenne figlio dei suoi provvisori padroni di casa, che sogna di entrare in Conservatorio e suona di nascosto dal padre, modesto pescatore, che lo vorrebbe futuro meccanico.
Ben presto Angela scopre che le accuse di Mattia contro il direttore Marra sono più che fondate, che la realtà di Montorso, dominata dal potere subdolo e clientelare di Santopirro, è molto più complessa e drammatica di quello che le era apparso a una prima occhiata e, soprattutto, comincia a pensare che difendere quella scuola è importante, forse è la missione più importante che le sia capitata in tutta la sua vita. E così, quasi senza volere, il rientro a Roma viene rimandato.